Nel 2010 la fascia pouch Infantino SlingRider venne ritirata dal mercato in seguito ad alcuni incidenti mortali [1]. In seguito vennero pubblicati diversi studi che analizzavano alcuni incidenti gravi avvenuti durante l’uso della fascia [2, 3, 4, 5]. Questo portò alla pubblicazione di criteri di sicurezza per l’uso dei supporti quali fasce e marsupi da parte di diverse agenzie [6, 7, 8], che ebbe come effetto lo scoraggiamento della posizione “a culla” nel mondo del portare nel decennio successivo, sebbene questa non fosse una raccomandazione esplicita e concorde in tutte le linee guida.
Poiché quella a culla è una tra le posizioni più spontanee per tenere un neonato al seno, l’effetto dello scoraggiare questa posizione in fascia è stato che si è arrivati a non utilizzare i supporti per allattare, se non in situazioni di emergenza e in posizioni verticali, che sono meno adatte ai neonati e più scomode in mobilità.
In realtà la posizione in fascia chiamata “a culla”, che effettivamente se fatta con insufficiente attenzione può portare a dei rischi per il neonato, è una posizione molto diversa da quella definita “a culla” nell’allattamento. La prima, la culla del mondo del portare (foto “Posizione a culla BW”), vede il neonato adagiato interamente nella stoffa a pancia in su, con il proprio fianco a contatto con l’adulto portatore. In questa posizione, il bambino è a rischio di soffocamento perché la stoffa può facilmente forzarlo in una posizione in cui il mento si avvicina al petto e la cassa toracica viene compressa “a C”, riducendo la pervietà delle vie respiratorie e la capacità respiratoria.
Nell’allattamento, tuttavia, la posizione a culla è molto diversa, e vede il neonato pancia a pancia con l’adulto, adagiato sul fianco nella stoffa, in una posizione in cui non può piegarsi in avanti su se stesso (foto “Posizione a culla BF”). In più, una corretta posizione di allattamento è intrinsecamente sicura per la respirazione, perché la pervietà delle vie aeree è una condizione necessaria per una poppata efficace [9], e in un buon attacco la testa è leggermente estesa, con il naso che non tocca il seno [10]. Per ottenere l’attacco efficace, è importante che la testa del bambino venga sorretta dal braccio della madre, e non dalla stoffa, che rischierebbe di spingerla in avanti facendo sprofondare il naso nel seno, mettendo a rischio sia la respirazione che l’efficacia della poppata!
Punti importanti per un buon attacco al seno: |
Punti importanti per una posizione di allattamento in fascia sicura: |
Bambino ben sostenuto e stabile, posizione comoda (non accartocciato, allineamento di tronco e testa che gli permette di avere la muscolatura rilassata) |
Corpo ben sostenuto dalla fascia (la fascia arriva dal cavo popliteo fino e non oltre al collo del bambino, ben rimboccata tra il bambino e il corpo dell’adulto a formare una “tasca”). |
Testa leggermente estesa, sostenuta ma non bloccata |
Vie respiratorie libere (mento lontano dal petto) |
Mento a contatto con il seno, capezzolo sotto al naso prima dell’attacco, naso discosto dal seno una volta attaccato |
Naso libero dal corpo dell’adulto e dalla stoffa |
Dunque, quando viene garantita la pervietà delle vie aeree (necessaria per l’alimentazione!), la posizione a culla di allattamento non è di per sé una posizione che mette il neonato a rischio di desaturazione o cambiamenti di frequenza cardiaca clinicamente rilevanti [11]. È da notare che anche nella KMC si è passati dall’utilizzo di posizioni verticali, a considerare posizioni diagonali molto simili a quella a culla per l’allattamento, che sono state dimostrate sicure per il neonato pretermine [12].
È importante, se il bambino si addormenta nella posizione a culla dopo la poppata e non lo si vuole spostare, verificare che il bambino sia in sicurezza, con il naso libero, il mento lontano dal petto e ben visibile da chi lo sta portando.
Le anche e la posizione a culla
Un altro punto spesso sollevato riguardo alla posizione a culla è l’effetto potenzialmente dannoso sull’articolazione delle anche della pressione esercitata dalla fascia in una posizione in cui le gambe sono in una posizione stesa e fissa [13]. Questa preoccupazione deriva da studi che hanno riscontrato un elevato tasso di displasia dell’anca in popolazioni che effettuano tradizionalmente fasciatura stretta degli arti in posizione stesa, rispetto a quella riscontrata in popolazioni dove invece i neonati sono portati in modo che le anche siano in posizione allargata e flessa [14]. Anche se non siamo a conoscenza di studi che colleghino posizione a culla BW con aumento dell’incidenza di displasia dell’anca, questo è un dubbio che è ragionevole considerare soprattutto nella posizione in cui il bambino abbia le anche compresse tra genitore e stoffa. Tuttavia nella posizione a culla di allattamento la condizione delle anche è diversa, in quanto non si ha pressione diretta, e le articolazioni non sono immobilizzate in posizione distesa, ma sono leggermente flesse e con un certo grado di libertà di movimento. È una posizione, insomma, non molto diversa da quella che avrebbe nelle braccia della madre. È anche importante considerare che il tempo che il bambino trascorrerà fermo in quella posizione sarà limitato, soprattutto rispetto a quello trascorso dai neonati nelle fasciature tradizionali di cui sopra, perché non tutte le poppate della giornata saranno fatte in fascia, e comunque la madre avrà la necessità di cambiare il lato della poppata con una certa frequenza, spostando il bambino e facendolo muovere!
Sembra ragionevole perciò pensare che non ci sia un rischio particolarmente elevato per l’anca nei bambini sani (diverso se già presentano dei fattori diagnosticati di rischio elevato), e può essere ulteriormente ridotto alternando la posizione di allattamento a quella verticale in cui le anche sono in flessione e leggermente divaricate, posizione che si ritiene abbia un potenziale per la prevenzione o addirittura la cura della displasia [15].
In conclusione, l’allattamento in fascia è sicuro, anche in posizione a culla, a patto che si rispettino alcuni criteri di buonsenso, validi per qualsiasi posizione, per prevenire gli incidenti.
Check list per la sicurezza: |
|
Riferimenti bibliografici
[1] Consumer Product Safety Commission (CPSC), 2010, Infantino Recalls to Replace SlingRider Baby Slings; Three Infant Deaths Reported, USA, https://www.cpsc.gov/Recalls/2010/infantino-recalls-to-replace-slingrider-baby-slings-three-infant-deaths-reported, ultimo accesso 1 febbraio 2021
[2] Byard, R. W., & Gilbert, J. D. (2011, 9). Infant deaths associated with baby slings. Medical Journal of Australia, 195, 321–321.
[3] Castellote, E. M., Bigatà, T. G., Pérez, S. S., & Soteras, C. E. (2012, 12). Asfixia grave en una lactante por uso incorrecto del pañuelo portabebés. Anales de Pediatrı́a, 77, 416–417.
[4] Madre, C., Rambaud, C., Avran, D., Michot, C., Sachs, P., & Dauger, S. (2013, 12). Infant deaths in slings. European Journal of Pediatrics, 173, 1659–1661.
[5] Bergounioux, J., Madre, C., Crucis-Armengaud, A., Briand-Huchet, E., Michard-Lenoir, A. P., Patural, H., Rambaud, C. (2015, 7). Sudden deaths in adult-worn baby carriers: 19 cases. European Journal of Pediatrics, 174, 1665–1670.
[6] Consumer Product Safety Commission (CPSC), 2017, CPSC approved new standards for infant carriers, USA, https://www.cpsc.gov/Newsroom/News-Releases/2017/CPSC-Approves-New-Federal-Safety-Standard-for-Infant-Sling-Carriers, ultimo accesso 1 febbraio 2021
[7] Product Safety Australia (PSA), AUS, Baby sling safety, 2015, AUS, https://www.productsafety.gov.au/news/baby-sling-safety, ultimo accesso 1 febbraio 2021
[8] Government of Canada, Baby sling and carrier safety, 2014, CAN, https://www.canada.ca/en/health-canada/services/infant-care/baby-slings-carriers.html, ultimo accesso 1 febbraio 2021
[9] Genna, C. W. (2016). Supporting Sucking Skills In Breastfeeding Infants. Jones and Bartlett Publishers.
[10] Glover, R., & Wiessinger, D. (2016, 6 21). Supporting Sucking Skills In Breastfeeding Infants. In C. W. Genna (A cura di). Jones and Bartlett Publishers, Inc.
[11] Stening, W., Nitsch, P., Wassmer, G., & Roth, B. (2002, 11). Cardiorespiratory Stability of Premature and Term Infants Carried in Infant Slings. Pediatrics, 110, 879–883.
[12] Buil, A., Carchon, I., Apter, G., Laborne, F. X., Granier, M., & Devouche, E. (2016, 9). Kangaroo supported diagonal flexion positioning: New insights into skin-to-skin contact for communication between mothers and very preterm infants. Archives de Pédiatrie, 23, 913–920.
[13] Fettweis, E. (s.d.). Carrying babies ortoddlers in baby-carriersor shawls. Orthopädische Praxis, 46, 53–58. https://hipdysplasia.org/wp-content/uploads/2020/05/Carriers-Fettweis-English-translation.pdf, ultimo accesso 1 febbraio 2021
[14] Nelson, A. M. (2017). Risks and Benefits of Swaddling Healthy Infants. MCN, The American Journal of Maternal/Child Nursing, 42, 216–225.
[15] Kirkilionis, E. (2014, 5 24). A Baby Wants to be Carried. Pinter & Martin Ltd.