Spesso le mamme raccontano che il pediatra ha suggerito di introdurre la frutta verso i 4 mesi, e si chiedono il perché di questa raccomandazione in contrasto con quella dell’Organizzazione Mondiale della Sanità di proseguire l’allattamento esclusivo fino al sesto mese compiuto.
Io credo che a riguardo delle modalità di introduzione dei cibi complementari ci sia una questione di "visione" molto importante. I bambini iniziano a mangiare cibi solidi perché fa parte del normale sviluppo e crescita, non perché il latte inizia a non bastare più. Quindi a un certo punto, quando sono pronti, iniziano a mostrare interesse per i cibi, allungare le mani e inizia un processo inarrestabile (anche se fatto di molti passi avanti e molti indietro). Gli adulti possono scegliere di facilitare il processo in molti modi, e l'interazione tra bambino e adulti, che contribuisce a determinare la strada scelta, fa parte del processo di crescita.
Il concetto che sia necessario “iniziare”, “proporre”, “incoraggiare”, “far abituare”, non tiene conto della normale propensione del bambino a crescere e imitare gli adulti, ed è una visione che tendenzialmente non riconosce le competenze e la capacità espressiva dei bambini.
A noi le conoscenze scientifiche servono: ci aiuta sapere che non è necessario introdurre i cibi complementari prima dei 6 mesi (raccomandazione OMS ribadita nel 2012, sia per i paesi in via di sviluppo che per i paesi sviluppati, Kramer e al. 2012), che in situazioni normali questo non provoca carenze o non aumenta il rischio di allergie. Ma non deve distoglierci dal fatto che il bambino è il principale attore in questa faccenda: lui cosa ne pensa?
Io credo che anche l’idea di iniziare i cibi complementari “perché il bambino non cresce bene” rientri nella visione secondo la quale il bambino è un soggetto passivo e in cui l’allattamento è qualcosa di “dato e immutabile” su cui non si è in grado di intervenire. Invece, se un bambino a 4 mesi non cresce bene, vuol dire che c’è un problema di allattamento. La risposta giusta dovrebbe essere correggere il problema, non dare la frutta (anche perché dal punto di vista nutrizionale non ha senso, la frutta non è mica un pasto completo ed equilibrato). Senza considerare che sulle tavole di accrescimento ponderale in uso precedentemente a quelle OMS la crescita dopo i 3 mesi risulta dover essere maggiore che nelle tavole OMS, e pertanto bambini che secondo l’OMS crescono alla perfezione risultano “scendere di percentile” rispetto a questi riferimenti. Ho visto spesso consigliare svezzamento precoce o aggiunte in base a questa valutazione fatta rispetto a dei parametri non aggiornati. Sia nel caso di problemi reali o di problemi immaginari, la risposta più efficace consiste nell'affrontare il problema, ad esempio consultando una consulente professionale in allattamento IBCLC, e se troppo distanti per una consulenza di persona, si può optare anche per una videoconsulenza a distanza (per i dettagli vedi qui).
La raccomandazione di iniziare la frutta a 4 mesi l’ho sentita comunque giustificata in modi molto diversi: oltre alla crescita insufficiente, si va dal “così si abitua al cucchiaino per quando iniziamo con la pappa”, al “queste sono le nuove raccomandazioni ESPGHAN per prevenire le allergie”. I bambini però imparano a usare il cucchiaino senza difficoltà quando raggiungono il giusto livello di competenze motorie, senza bisogno “di abituarsi”, e le raccomandazioni ESPGHAN sono, oltre che ambigue visto che raccomandano l’introduzione di cibi complementari tra le 17 e 26 settimane e contemporaneamente definiscono i 6 mesi di allattamento esclusivo come un obiettivo desiderabile, anche piuttosto controverse (vedi Cattaneo et al. 2011) e comunque non accettate da diverse società scientifiche italiane (SIP et al. 2015). Purtroppo bisogna anche ricordare che gli interessi economici in gioco sono comunque niente affatto trascurabili, e l’ESPGHAN pur essendo in teoria un organismo indipendente, ha tradizionalmente forti legami di finanziamento tramite sponsorizzazione con la Nestlé e altre aziende che producono alimenti per l’infanzia. Per dirne una, fino al 2005 l’ESPGHAN teneva le sue riunioni al quartier generale della Nestlé…
Quando ci si sente dare la raccomandazione di iniziare con la frutta a 4 mesi, quindi, è sempre utile chiederne la ragione e meditarci sopra.
Riferimenti bibliografici
Kramer MS, Kakuma R.; Optimal duration of exclusive breastfeeding. Cochrane Database Syst Rev. 2012 Aug 15;8:CD003517.
Cattaneo A, Williams C, Pallás-Alonso CR, Hernández-Aguilar MT, Lasarte-Velillas JJ, Landa-Rivera L, Rouw E, Pina M, Volta A, Oudesluys-Murphy AM.; ESPGHAN's 2008 recommendation for early introduction of complementary foods: how good is the evidence? Matern Child Nutr. 2011 Oct;7(4):335-43.
Cattaneo A., Caroli M., Giacchi M., Buone pratiche per l’alimentazione e l’attività fisica in età prescolare: promozione e sorveglianza, 2010.
Rapley G., Baby Led Weaning, 2008, Vermilion / Lascia che il tuo bambino si svezzi da solo, 2014, Gribaudo
Agostoni C, Decsi T, Fewtrell M, Goulet O, Kolacek S, Koletzko B, Michaelsen KF, Moreno L, Puntis J, Rigo J, Shamir R, Szajewska H, Turck D, van Goudoever J; ESPGHAN Committee on Nutrition: Complementary feeding: a commentary by the ESPGHAN Committee on Nutrition. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2008;46:99-110.
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