Il seno è come una fabbrica con annesso un magazzino.
Gli operai lavorano, producono il latte, e lo accumulano nel magazzino. L’allattamento a richiesta è un sistema “Just in time”, dove la domanda determina la produzione.
FIL (Feedback Inhibitor of Lactation)
Quando il magazzino si inizia a riempiere, se gli operai continuassero a lavorare alla stessa velocità non saprebbero più dove mettere il prodotto (latte), quindi iniziano a fare più pause, prima per il caffè, qualche partita a briscola, e a un certo punto, quando il magazzino è così pieno che non ci sta praticamente niente, vanno anche a casa a fare un pisolino. Questo è quello che succede quando si accumula nel seno una proteina chiamata FIL (Feedback Inhibitor of Lactation), che è una specie di “sensore di pienezza” che attiva un meccanismo inibitorio della produzione.
La poppata
Quando arriva il camion (il bambino) per prelevare il latte, se il magazzino è bello pieno il lavoro di carico procede spedito e il camion/bambino si riempie bene, visto che i magazzinieri (ossitocina) fanno poca fatica a trasferire il carico sul camion.
Nel frattempo, la produzione
Nel frattempo, gli operai che erano andati a casa in pausa, tornano al lavoro con calma, dopo una bella siesta, e ricominciano a lavorare con un ritmo rilassato, ancora pieno di pause caffè, qualche partita a briscola, e tante chiacchiere. Quindi il magazzino ci mette molto di più di prima per riempirsi nuovamente.
La poppata successiva
Quando il camion ritorna, questa volta trova il magazzino mezzo vuoto. I magazzinieri (ossitocina) che devono effettuare il carico ci mettono molto di più a spostare gli scatoloni che vanno recuperati all’interno del magazzino, e gli autisti del camion potrebbero diventare impazienti.
Aumento degli ordini per aumentare la produzione
A questo punto, se il camion/bambino insiste, quindi se gli autisti e i magazzinieri si impegnano a svuotare bene il magazzino, e il camion ritorna presto pretendendo subito un altro carico, gli operai in pausa verranno richiamati, si rimetteranno a lavorare di buona lena, e il magazzino tornerà a riempirsi velocemente. In pratica la velocità di produzione di latte torna ad aumentare.
Quindi ordini frequenti da parte del bambino possono aumentare la velocità di produzione, sia perché gli operai lavorano più velocemente, sia perché nuovi operai potrebbero venire assunti (espansione della capacità produttiva mammaria).
NB: la velocità con cui gli operai tornano al lavoro e eventuali nuovi operai vengono assunti varia abbastanza da donna a donna - può essere molto rapida (questione di poche ore), oppure richiedere qualche giorno per farsi sentire.
Se la domanda non aumenta, la produzione può calare ulteriormente
Se invece il camion/bambino non torna a fare il carico quando ne ha bisogno (per una ragione qualsiasi: ciuccio, orari, sonnolenza etc), gli operai non verranno avvertiti che devono produrre con maggiore velocità, e il camion continuerà ogni volta a non trovare abbastanza latte.
Raccogliere gli scatoloni dagli angolini lontani del magazzino, poi, è faticoso, e può succedere che, tra magazzinieri che si impegnano poco e autisti poco pazienti, il magazzino non venga svuotato per bene (questo è più probabile quando il bambino poppa in modo inefficace). In questo caso gli operai della produzione potrebbero pensare che, visto che sta avanzando del latte, non ci sia molta domanda, e rallentino ulteriormente la produzione. A questo punto il camion potrebbe trovare sempre meno latte, e fare più fatica a fare il carico, ogni volta che torna.
La dimensione del magazzino e la frequenza delle spedizioni
La dimensione del magazzino (capacità di immagazzinamento del seno) ha un’influenza importante sul numero di “spedizioni” (poppate) quotidiane che si devono fare.
Se il magazzino è grande, infatti, non arriverà a riempirsi completamente tra una spedizione e l’altra anche nel caso queste siano poco frequenti, e quindi gli operai non avranno scuse per fare pause. Sarà quindi meno probabile che si riduca la velocità di produzione (cioè la produttività della fabbrica). In questo caso la frequenza delle poppate/spedizioni dipenderà soprattutto dalla dimensione del camion (preferenze del bambino). Queste sono le condizioni che permettono ad alcuni allattamenti di funzionare anche con relativamente poche poppate nella giornata.
Quando il magazzino è piccolo, invece, si riempirà in fretta, e se il camion/bambino non viene a svuotarlo frequentemente, gli operai potrebbero iniziare a rallentare il ritmo e allontanarsi dal posto di lavoro, riducendo la velocità di produzione e di conseguenza, la quantità di merce in magazzino. In questo caso il camion/bambino alla fine della giornata potrebbe non essere riuscito a prelevare abbastanza latte.
In pratica, in questo caso, il carico massimo del camion è limitato in buona parte dalle dimensioni del magazzino, e per ottenere un "fatturato" sufficiente nella giornata, bisogna riuscire a fare un buon numero di spedizioni, o la produzione rischia di rallentare e diminuire. Se si decide arbitrariamente il numero massimo di spedizioni/poppate, come succede ad esempio nell’allattamento a orario, si rischia di non riuscire a raggiungere un “fatturato” soddisfacente a fine giornata (ovvero il bambino potrebbe non riuscire ad ottenere tutto il latte di cui ha bisogno).
Un “fatturato” adeguato (produzione di latte) dipende perciò da una domanda forte, da un settore produttivo che risponde rapidamente al cambiamento della domanda, e da una buona gestione delle scorte!
NB: La capacità mammaria /dimensione del magazzino non è la dimensione visibile del seno.
Perché offrire entrambi i seni
La velocità con cui viene caricato il camion dipende dai magazzinieri (ossitocina) e dal grado di pienezza del magazzino. Quando il magazzino è pieno, è molto facile trasportare gli scatoloni/latte sul camion, sono tutti vicino all’ingresso! All’inizio del lavoro i magazzinieri sono anche più riposati e lavorano con maggiore energia.
A mano a mano che il carico procede, i magazzinieri/ossitocina si stancano diventando meno efficaci, e in più devono andare a prendere gli scatoloni più lontani. Gli autisti perdono interesse e il bambino si addormenta, non vale la pena per loro di stare ancora lì ad aspettare!
Se si cambia lato della poppata, nel nuovo magazzino i magazzinieri sono più vivaci, gli scatoloni/latte più numerosi, e si fa in fretta a completare l’ordine!
Interrompere i magazzinieri mentre stanno caricando di buona lena il camion non ha molto senso, ma lasciare il camion davanti al magazzino quando i magazzinieri sono stremati e non stanno più lavorando, e gli autisti si sono messi a fare un pisolino anche loro, non fa certo riempire il camion.
Perché non preoccuparsi del "primo" e "secondo latte"
Semplificando enormemente, una piccola scatolina in più recuperata dal fondo del magazzino, anche se molto pesante (grassa), contribuisce al “fatturato” in termini di calorie meno di tanti scatoloni grandi anche se questi hanno un peso specifico minore. Se per caricare questa piccola e pesante scatolina bisogna impiegare molte più energie e molto più tempo che per gli scatoloni grandi, alla fine della giornata conviene, in termini di fatturato calorico, aver spedito più scatole grandi che poche piccole. In più, se si svuotano regolarmente entrambi i magazzini, la differenza tra scatoloni vicini all’entrata (primo latte) e scatoloni in fondo al magazzino (secondo latte) è meno marcata.
Questo argomento ha tante altre sfaccettature e andrebbe ulteriormente approfondito, ma merita un articolo a parte.
Perché distanziare le poppate non migliora il fatturato
A volte viene suggerito di distanziare le poppate così il seno è "bello pieno" e il bambino affamato mangerà con maggiore entusiasmo. Questo non funziona quasi mai perché non tiene conto del fatto che:
- un magazzino pieno fa rallentare la produzione
- la dimensione del magazzino può limitare la dimensione di ciascun carico e quindi del fatturato massimo quotidiano
- non necessariamente magazzinieri e autisti riescono a svuotare bene il magazzino
- non tiene conto delle variazioni della domanda (sete, caldo, maggiore bisogno energetico), cioè non tiene conto degli imprevisti e del benessere del bambino
Se si vuole migliorare l'efficienza delle poppate, è meglio agire rendendole più facili (ad esempio con la compressione del seno), invece che distanziarle pensando che questo migliori le cose!