Una scorta piccola è utile per far fronte ai primi giorni, quando si deve prendere confidenza con le nuove routine, abituarsi ai nuovi ritmi, capire quali sono i bisogni del bambino quando è lontano da noi. La scorta può dare la tranquillità di sapere che se anche non si riesce subito ad ingranare col tiralatte al lavoro, se ci sarà una giornata storta, se si rovescia una bottiglietta, ci sarà comunque di che rimediare, il bambino avrà di che mangiare lo stesso. È una specie di assicurazione, insomma.

Ma il grosso del latte dovrebbe essere estratto nelle ore di separazione, per svuotare il seno e mantenerlo sano, per mantenere la produzione di latte, come se il bambino poppasse (comunicando al seno che il latte serve lo stesso anche se il piccolo non è con la mamma) e per avere la quantità che servirà al bambino il giorno dopo.

Quanto latte serve al bambino?

Dipende.

Dipende prima di tutto dall’età del bambino. Per un bambino piccolo, diciamo meno di 6 mesi, probabilmente avere del latte a disposizione può essere utile anche quando le ore di separazione sono poche, perché si sa che i piccoletti poppano spesso e hanno più difficoltà ad aspettare.

Dipende anche dal numero di ore di separazione. Infatti, anche i bambini che per separazioni brevi sono già in grado di temporeggiare mangiando qualche cibo complementare e bevendo acqua, quando la separazione è di molte ore possono anche loro avere bisogno di fare un pasto vero (e rilassante) con il latte.

La durata della separazione è importante anche perché per durate brevi il seno della donna è di solito in grado di accumulare latte senza che si abbia dolore e tensione, e senza soprattutto che ci sia un segnale di inibizione della produzione di latte (sappiamo che più il seno è pieno, più rallenta la velocità di produzione, con un calo della produzione totale giornaliera). Quando la separazione diventa lunga, invece, la pienezza del seno può esporre la donna a un maggiore rischio di mastite, oltre che rischiare di ridurre la produzione di latte e mettere in difficoltà l’allattamento. Attenzione perché per alcune donne è possibile arrivare a 3-4 ore di separazione senza conseguenze, mentre a volte bastano anche un paio d’ore per iniziare a sentire tensione e fastidio.

Per queste ragioni è importante tirarsi il latte quando si va al lavoro (durante, oppure prima e/o dopo come possibile) e non si può dipendere esclusivamente da scorte accumulate precedentemente per alimentare il bambino. Si potrà diminuire l’intensità dell’estrazione una volta che il bambino crescerà abbastanza da stare senza latte durante la separazione, e quando il seno si sarà abituato ad essere meno svuotato per il tempo della separazione.

L’idea fondamentale è che ll'estrazione di latte deve sostituire il bambino durante la separazione perché il seno deve essere svuotato, sia per mantenere la produzione di latte, sia per produrre il latte che servirà al bambino, il giorno dopo, durante l’assenza della mamma.

La quantità necessaria andrà capita con l’esperienza. Per cominciare, si può stimare approssimativamente considerando il fabbisogno giornaliero (di solito tra i 600 e 900 ml di latte a seconda del bambino) e rapportandolo alle ore di separazione. Ad esempio, ipotizzando un fabbisogno di 750ml di latte nelle 24h, per una separazione di 4 ore si può ipotizzare di lasciare circa 125 ml di latte (4 ore sono 1/6 della giornata, 125ml sono 1/6 di 750ml). Questo non vuol dire che il bambino sicuramente mangerà quella quantità, anzi, probabilmente sarà troppo: se poppa subito prima che la mamma vada via, potrebbe avere bisogno di una quantità molto minore, giusto per una coccola in attesa del ritorno della mamma. Avere a disposizione quella quantità o un poco di più, può ridurre però la preoccupazione dei primi giorni durante i quali si dovrà capire di cosa abbia bisogno il bambino. Successivamente ci si aggiusterà in base ai sui bisogni e ai suoi ritmi.

Bisogna tenere conto, in più, che la modalità di somministrazione ha anche una grande influenza sulla quantità di latte che il bambino assume: se mangia molto veloce potrebbe non accorgersi in tempo di essere ormai sazio!

Esistono delle accortezze per minimizzare l’impatto della somministrazione del latte con biberon o altri ausili, che possono ridurre i problemi, inclusa l’eventuale eccessiva quantità di latte consumata da un bambino.

Cosa succede quando si cerca di fare grosse scorte in anticipo?

Quando si tira il latte da mettere via, si sta chiedendo al corpo di produrre latte in più rispetto a quello che serve al bambino quotidianamente, più di quello che il corpo è abituato a produrre. Quindi si fa fatica, ed è normale riuscire ad estrarne solo quantità modeste: ricavarne 20-30-50 ml non è poco. Se si ripete l’estrazione con regolarità, nel giro di qualche tempo probabilmente il corpo si abituerà a produrne di più e potrebbe diventare più facile, perché si finisce per aumentare la produzione giornaliera di latte.

Il tempo e la fatica che servono per estrarre il latte quando si inizia a “fare scorta”, comunque, non sono per niente rappresentativi dello sforzo che richiederà l’estrazione che si farà durante la separazione “al posto del bambino”, che sarà invece più facile perché il seno sarà più pieno e pronto ad essere svuotato.

Naturalmente bisogna anche considerare tutti gli aspetti tecnici del tiralatte, perché sarà comunque più facile o difficile a seconda dello strumento che si ha a disposizione (potete leggere qui quali sono i fattori che influenzano l’efficacia dei tiralatte). In generale però, quando l’allattamento è bene avviato, si riescono ad ottenere buoni risultati anche con tiralatti meno performanti, proprio perché la situazione è completamente diversa da quella in cui ci si trova quando si sta cercando di aumentare la produzione.

Quando tirare il latte per farne una scorta?

Il momento migliore per tirare il latte dipende un po’ dalla situazione e dallo scopo. Se si vuole semplicemente fare una scorta da mettere via, in previsione del rientro al lavoro o in caso di imprevisti, potrebbe essere più facile scegliere un momento in cui il seno è più pieno e il bambino richiede meno di frequente. Molto spesso questa congiuntura si verifica la mattina, per la maggiore produzione notturna o perché il bambino ha fatto pause un po’ più lunghe di notte. A volte diventa invece più facile sfruttare altri momenti, in cui magari si ha la collaborazione di qualcuno che può divertire il bambino o nel weekend quando il papà ha un po’ di tempo per dare una mano. Se la scorta deve essere piccola, può bastare qualche estrazione occasionale, non è necessario farlo tutti i giorni!

Per ottenere la quantità che serve per una volta, è possibile unire le estrazioni di più giorni, avendo l'accortezza di portarle alla stessa temperatura prima di metterle insieme, e segnandosi come data di scadenza quella del latte estratto per primo (se unisco quello di ieri e quello di oggi, potrò conservarli per 5-8 giorni a partire da ieri - la conservazione del latte sarà argomento di un articolo diverso, è un problema abbastanza articolato!).

Non è mai facile fare grandi scorte in poco tempo, perché si richiede un grosso cambiamento al seno che non ha tempo di adeguarsi – sono davvero poche le donne che ci riescono facilmente.

 

Rientrare al lavoro per una neo-mamma non è facile, ci sono da affrontare mille questioni emotive e organizzative. Se il bambino è allattato, spesso la mamma non è abituata a lasciarlo ad altri, e accumulare scorte di latte può essere una risposta istintiva che tenta di compensare per il senso di responsabilità che nasce dalla consapevolezza di essere la fonte primaria (e spesso unica) di alimentazione del bambino. Ma ci sono tanti modi di organizzarsi in modo efficace, senza bisogno di riempire il congelatore di bustine di latte.

Se vuoi sostegno per il rientro al lavoro, aiuto per capire come organizzarti o anche solo per scegliere un tiralatte, posso darti una mano con una consulenza individualizzata.

Le informazioni contenute in questo sito sono basate su evidenze scientifiche e accurate al meglio delle mie conoscenze, ma le situazioni individuali possono variare e le eccezioni sono sempre possibili, per questo in caso di dubbio è bene chiedere una consulenza personale. Inoltre non intendono in alcun modo sostituire parere medico.

Per prenotare una consulenza

Puoi contattarmi per telefono (3488083288), per e-mail (info@laviadellatte.it) oppure compilando il form "Contattami". Il mio obiettivo è aiutare te e il tuo bambino a raggiungere i vostri obiettivi di allattamento, qualsiasi essi siano!